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Gregorio VII il Papa divenuto Salernitano sotto la protezione dei Normanni di Roberto il Guiscardo

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venerdì 15 gennaio 2021

Era passato poco più di un decennio dall’insediamento di Turgisio il Normanno , capostipite della Famiglia Sanseverino, alla guida della Contea di Rota e della successiva scomunica del 1967 da parte di Papa Alessandro II che nel 1073 Ildebrando di Sovana divenne il 157° papa della Chiesa Cattolica sotto il nome di Gregorio VII.
Durante il suo pontificato, Gregorio VII si spese energicamente per combattere la compravendita delle cariche ecclesiastiche (simonia) e la difesa del Celibato nella chiesa ( nicolaismo) e, soprattutto, nell'affermare il primato papale sul potere laico, tanto che si è spesso arrivati a parlare di "riforma gregoriana" per indicare quella trasformazione in atto nella chiesa del tempo. La sua ferma intenzione a sottrarre al potere laico il diritto di investitura lo condusse ad uno scontro, passato alla storia come "lotta per le investiture", che lo vide contrapposto all imperatore Enrico IV quest'ultimo desideroso, invece, di ripristinare l'autorità imperiale. La lotta sfociò in eventi drammatici e inediti, con Enrico che arrivò a destituire Gregorio e quest'ultimo a rispondere scomunicandolo. Emblematica la cosiddetta "umiliazione di Canossa" con la quale il giovane imperatore intendeva chiedere il perdono del papa.
La lotta si concluse negativamente per Gregorio che fu costretto nel 1084 a fuggire da Roma e a mettersi in salvo a Salerno grazie alla protezione del normanno Roberto il Guiscardo, a lui legato già dal 1079 avendo concesso la costruzione della nuova Cattedrale di Salerno , dopo il ritrovamento dei resti Sacri di San Matteo.
Gregorio VII trascorse gli ultimi anni della sua vita a Salerno, città facente parte dei dominii di Roberto d'Altavilla. Consacrò la Cattedrale e verso la fine dell'anno convocò il suo ultimo concilio, in cui rinnovò la scomunica contro Enrico IV e Clemente III.
Il 25 maggio 1085 Gregorio morì a seguito di una malattia che lo aveva colpito all'inizio dell'anno. Sulla sua tomba fu scolpita la frase: Dilexi justitiam et odivi iniquitatem propterea morior in exilio ("Ho amato la giustizia e ho odiato l'iniquità: perciò muoio in esilio") che la tradizione vuole che egli stesso avesse pronunciato in punto di morte. Fu poi canonizzato nel 1606.
Fu sepolto nella Cattedrale salernitana in una teca d'argento, dove si trova tuttora. In suo onore il trono vescovile del duomo di Salerno sorge su 7 gradini

Gregorio VII il Papa divenuto Salernitano sotto la protezione dei  Normanni di Roberto il Guiscardo
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